GALLLERIAPIU’ IN WONDERLAND

Opening 06/05/2023

09/05/2023<17/06/2023

Arti strategiche, forme impossibili, incandescenze pulsionali.
Delicate esplorazioni attraverso fluidità subconsce, le opere ed i pensieri in mostra evocano immaginari latenti, tra conosciuto ed immaginato, un perturbante alieno.

GALLLERIAPIU’ IN WONDERLAND è un’interpretazione della realtà del nostro sapere in senso olistico, una combinazione cross-mediale di opere/progetti che provengono da differenti discipline. Un’alleanza tra l’arte  visiva, la tecnologia, l’artigianato, il design del prodotto insieme a diversi contributi teorici e pratici creano uno spazio critico dove le connessioni tra diversi argomenti isolati possono essere esplorate e svelate.

Le personalità coinvolte in questo progetto transdisciplinare si muovono oltre le “smagliature del reale” restituendo complessità là dove il disciplinamento del sapere pacifica le contraddizioni interne rendendoci meno molesti.

Questo approccio restituisce alle discipline la loro fluidità fondativa. In mostra, le sculture in vetro di Hanna Hansdotter trasformano questo materiale amorfo in forme iridescenti ispirate alla tradizione artigianale scandinava, prodotte soffiando il vetro fuso in strutture di ferro appositamente modellate che conferiscono al vetro il disegno previsto. Hansdotter vive a Glasriket, una regione della Svezia famosa per la sua storia di soffiatori di vetro che risale al 1742. Il video “Dwellers between waters“ 2023 del collettivo interdisciplinare CROSSLUCID evoca una serie di rituali ibridi che mediano la spazio tra presenza fisica, taruma, memoria, guarigione e vitalità. Polifonico nella struttura del suo essere artificialmente intelligente il video di 1:06” sembra cantato da varie entità come acqua, venti, terra, aria e algoritmo così come poesia e storia, creature magiche umane e non. Il percorso espositivo prosegue con “Future Flora”, ispirata dai principi della DIY la bio-designer Giulia Tomasello vede le biotecnologie ed i batteri come strumenti per potenziare le donne e mettere in discussione i tabù che circondano sia sui biotessili che sul corpo femminile. L’artista transdisciplinare S()fia Braga in mostra con la installazione multimediale che include video e realtà aumentata. “Forehead Vulva Channeling Research” è una ricerca transumanistica speculativa sul potenziale dei corpi umani per raggiungere il benessere emotivo attraverso la ricalibrazione dei centri di piacere e la stimolazione di organi nascosti. “Finite Fields” è il nuovo progetto laboratoriale e transmediale di Valerio Maiolo. A partire da un corpus di pratiche fra cui lo studio di sistemi di intonazione naturale, la sintesi del suono programmato e il canto armonico, Valerio sviluppa una serie di costruzioni cristalline in realtà virtuale che attraverso il movimento rivelano gli aspetti più geometrici suono. L’opera è basata su VR-mony, applicazione web in realtà virtuale programmata in collaborazione con Francesca Del Gaudio.

GALLLERIAPIU’ IN WONDERLAND affianca al percorso espositivo un corredo di approfondimneti sotto forma di podcast, testi, performance, laboratori, tavole rotonde, grazie al contributo di professionisti provenienti da differenti ambiti. Lavinia Savini avvocato specializzato in proprietà intellettuale; Sara Ottonello neuroscenziato; Simona Squadrito, critica e curatrice d’arte.

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CROSSLUCID è un collettivo di artisti, co-fondato da Sylwana Zybura e Tomas C. Toth nel 2018. Vivono a Berlino e si impegnano in progetti interdisciplinari altamente collaborativi. Il loro lavoro e la loro ricerca convergono sull’esplorazione del sé come rete, sull’intimità e sul potenziale di piacevole attualizzazione attraverso la sfera digitale e sulla re-immaginazione delle nostre alleanze con la tecnologia vista come parte di una biosfera simpoietica e di una coscienza universale post-materiale. Attraverso il filmmaking, l’IA poetica, le tecniche multistrato di collage e assemblaggio e gli interventi guidati dall’esperienza, creano scenari e costruiscono formati esperienziali che stimolano la prototipazione e la prova di futuri potenziali e di valori metamoderni in progresso. Recentemente, i loro vari progetti che interagiscono con modelli di apprendimento automatico mirano a evocare immagini e a portare alla luce storie nascoste e latenti nel magazzino della subcoscienza cosmica. Nel frattempo continuano a lavorare a “Translucid”, il loro lungometraggio di fantascienza. Il loro lavoro è stato commissionato da Adobe, ADE, Aiiiii Center Shanghai, Canon, CADAF, Google Arts&Culture, Istituto Marangoni, Martin Margiela, Modern Media China, Nike China, NEXT, NOWNESS, Labelhood, Polimoda, Selfridges, Slanted Publishers, Snapchat, Universal, VAN HAM, Vogue Germany, Berghain, ∄ Kyiv…… ed esposto ad ArtNight London, Fringe! iMAL Centre for New Media and Digital Arts, Outfest, LUX Moving Image, Lobkowicz Castle, Osaka Fine Art Museum, Royal Academy of Fine Arts Antwerp, SXSW, la Biennale sbagliata, Vellum LA e altri ancora.

S()fia Braga è un’artista italiana transdisciplinare che vive e lavora tra Vienna e Linz. Sviluppa la sua ricerca artistica in una sovrapposizione di pratiche digitali e post-digitali, con una forte attenzione all’impatto sociale delle interfacce web e alla sovversione delle piattaforme social centralizzate, sperimentando con le nuove tecnologie per concepire fabulazioni speculative che affrontano temi come l’Interveillance, il transumanesimo e l’operato non umano. L’identità di S()fia cambia costantemente e va di pari passo con le narrazioni che crea: negli ultimi anni è stata un’artista, una cyberstalker, un’imprenditrice transumanista, un’autrice AI, ed è mutata più volte in una creatura mostruosa. Si è laureata in Arti Visive (BA, MA) all’Accademia di Belle Arti di
Bologna e in Interface Cultures (MA) all’Università di Arte e Design di Linz. Attualmente è docente e cocoordinatrice del curriculum “Diritti Umani nell’Era Digitale” presso il dipartimento di Diritti Umani Applicati dell’Università di Arti Applicate “Die Angewandte” di Vienna. Nel 2022 ha vinto il Bank Austria Studios Award e il Kunstförderpreise der Stadt Linz (città UNESCO della New Media Art) per la categoria New Media Art. Le sue opere sono state esposte all’Ars Electronica Festival (AT), allo Xie Zilong Photography Museum (CN), alla XII Video Vortex Conference (MT), alla WRO Media Art Biennale (PL), alla Deutsche Bank (IT), allo Schlossmuseum Linz (AT), alla Pinacoteca Albertina di Torino (IT) e altre ancora.

Hanna Hansdotter (nata nel 1984, Svezia) vive e lavora a Småland, Svezia. Il suo innovativo approccio r all’arte del vetro ha ricevuto meritati elogi e attenzione dopo la sua mostra di laurea all’Università Konstfack nel 2017. Prodotta in un’area svedese storicamente significativa, soprannominata Glasriket (Paese del vetro), l’opera della Hansdotter è una rivisitazione contemporanea della tradizione secolare della soffiatura industriale del vetro nel distretto. La sua pratica è un’esplorazione autodefinita del nesso tra artigianato e produzione di massa. Metodi di produzione industriale guidati da intenzioni artistiche. Le opere di Hanna Hansdotter sono presenti nella collezione permanente del Museo Nazionale delle Belle Arti della Svezia, nella collezione dell’Agenzia per l’Arte Pubblica della Svezia e in diverse collezioni private. Ha conseguito un BFA presso la Konstfack University of Arts, Crafts and Design (Stoccolma, SE) e le qualifiche di soffiatura del vetro presso il Kosta Glass Center (Kosta, SE).

Giulia Tomasello è una designer italiana che combina biotecnologia e wearable technology per rompere i tabù sui corpi delle donne. Vincitrice nel 2018 dello STARTS Prize, premio assegnato ai progetti che rappresentano “alleanze innovative tra tecnologia e pratiche artistiche”, il suo lavoro multidisciplinare ha ricevuto anche altri riconoscimenti a livello europeo e internazionale, tra cui il World Omosiroi Japanese Award 2020. Giulia è attualmente visiting lecturer presso università italiane e europee e porta avanti il suo impegno educativo con Coded Bodies, piattaforma progettata per apprendere le basi dei soft wearables e l’esplorazione dei tessuti biologici.

Valerio Maiolo, sound performer e ingegnere del suono di base a Bologna, lavora con la sintesi del suono programmato e controllato con il computer, in un flusso inscindibile di sintesi digitale e suoni di origine vocale. Ha studiato Musica Elettronica al Conservatorio G.B. Martini, Fisica all’Università di Bologna e attualmente sta concludendo il MSc in Music and Acoustic Engineering al Politecnico di Milano. Ha pubblicato per Trovarobato, ArteTetra e Luminance Records. Le sue performance “Contemplation of Blue”, “Eternal Source of Light Voice Space”, “The neat sensation of our separation” e altre opere sono state gentilmente ospitate da realtà fra le quali ricordiamo Xing, Macao, Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo, Standards per Artweek Milano 2019, Teatro Comunale di Bologna, Museo Storico Archeologico di Santarcangelo, Cimitero Storico Monumentale della Certosa di Bologna, Umanesimo Artificiale, Bologna Elettrica, NESXT -Independent Art Festival. È stato direttore artistico di cicli di eventi di musica elettronica come Ne555 e Spectrorama che hanno ospitato artisti come Roberto Laneri, Bianca Peruzzi, Isak Edberg, Caterina Barbieri, Nicola Tirabasso, Amklon, Stromboli, Alberto Novello.

GALLLERIAPIU in wonderland CS

IMMAGINI DELLA MOSTRA