Débora Delmar_Stressed, blessed and coffee obsessed

 

GALLLERIAPIÙ presenta “Stressed, blessed and coffee obsessed”, primo solo show italiano dell’artista messicana Débora Delmar.
Caffè come luoghi ibridi tra lavoro e tempo libero, consumo e produzione, sociale e personale. Il progetto di Débora Delmar (1986) è un tentativo di portare collegamenti tra la funzione dei bar e lo spazio della galleria, tenendo presente quanto, l’uso di scelte estetiche ben definite determini il nostro comportamento al loro interno.

Débora Delmar esplora la cultura del consumo, gli stili di vita capitalistici e l’estetica aspirazionale. È particolarmente interessata a temi come le classificazioni sociali e gli effetti crescenti della globalizzazione nella nostra quotidianità così come l’egemonia culturale e le immagini di genere e razziali utilizzate nella pubblicità.  “Stressed, blessed and coffee obsessed” più che una frase è un modo di essere legato ai ritmi frenetici della società contemporanea ed evidenzia il modo in cui la coscienza sociale sia rafforzata dalle abitudini dei consumatori.

Per GALLLERIAPIU, il lavoro dell’artista analizza l’influenza della cultura europea dei caffè nello sviluppo delle città, nelle relazioni sociali, nelle interazioni e nello stile di vita contemporaneo. L’European Café era originariamente un hub sociale, un luogo che permetteva ad artisti ed intellettuali di riunirsi. Oggi, a seconda del contesto, il caffè può assumere il carattere di status symbol, essere emblema della cultura hipster e immagine della tradizione.

L’identità tradizionale dei Caffè letterari, l’essere centri d’aggregazione e produzione di pensieri ed idee grandiosi, è stata assorbita dalla cultura contemporanea consumistica mondiale. Dagli anni Novanta le grandi multinazionali si sono appropriate degli stili originali estetici ed architettonici del Café Europeo per ricreare un’esperienza relazionale ed estetica fittizia. Il caffè diventa così un brand che porta con sé un immaginario tipico, ben preciso.

Per la sua prima personale in Italia, Delmar attinge al materiale fotografico scattato con il suo iPhone durante viaggi ed esplorazioni nei caffè tra Mexico City, Vienna, Beijing, Venezia e Londra, creando un ambiente che si sviluppa e invade interamente lo spazio espositivo attraverso una serie di lavori inediti ed un’installazione sonora. Con il modus operandi che caratterizza il lavoro di Debora Delmar, lo spazio espositivo muta e si trasfigura secondo logiche e meccanismi legate alle dinamiche dei bar odierni.

Il percorso di Stressed, Blessed and Coffee Obsessed avrà un suo approfondimento critico con la pubblicazione di un progetto editoriale in collaborazione con Droste Effect Magazine  e curati da Vincenzo Estremo, che verranno presentatati in occasione del finissage della mostra. Gli approfondimenti, pensati da Vincenzo Estremo e dalla stessa Debora Delmar, indagheranno da prima la pratica dell’artista messicana di base a Londra e successivamente problematizzeranno alcune delle questioni sociali e politiche connesse alla diffusione dei caffè in Europa ed in America Latina. Partendo da un approccio interdisciplinare ed appoggiandosi agli studi culturali, l’artista ed il curatore metteranno insieme una serie di materiali teorici ed iconografici al fine di raccontare le diverse sfaccettature della globalizzata cultura dei caffè e del caffè.

 

 “I Caffè sono luoghi dove il discorso crea la realtà, dove nascono piani giganteschi, sogni utopistici e congiure anarchiche senza che si debba lasciare la propria sedia”.                            

Montesquieu

 

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Débora Delmar (1986, Mexico City) vive e lavora a Londra dove sta completando il programma post-laurea (MFA) della Royal Academy of Arts, dopo aver frequentato la School of Visual Arts di New York. Il suo lavoro è incentrato sull’esplorazione della cultura del consumo globale del 21esimo secolo, sull’impatto di quest’ultima nella vita quotidiana e sulle aspirazioni estetiche che ne conseguono. Delmar utilizza frequentemente installazioni multi-sensoriali e multimediali che coinvolgono scultura, video, fotografia, suono, profumo ed interventi online. Per la sua ricerca, l’artista ha adottato spesso canoni dell’estetica aziendale o strategie di marketing, ricontestualizzandoli, che l’hanno portata a fondare la Débora Delmar Corp. a New York City nel 2011. I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive presso la 9th Berlin Biennale (Berlino), Museo Universitareo del Chopo (Mexico City), Modern Art Oxford (Oxford, UK), Museum of Modern Art (Warsaw), Museum of Contemporary Art Denver (Denver), Museo de Arte Contemporaneo de Oaxaca- MACO (Oxaca), Bikini Wax (Mexico City).

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Droste Effect Magazine cura la pubblicazione di edizioni e progetti d’artista con sede a New York, Londra e in Italia. Il magazine online è dedicato alle notizie e ai saggi relativi all’arte contemporanea. Droste Effect è realizzato da Vincenzo Estremo, Matilde Soligno, Eleonora Castagna, Marco Antelmi e Lisa Andreani.

 

Bulletin #16 Narrative Portfolio:Débora Delmar a cura di Daniel Garza Usabiaga

Bulletin #17 a cura di Vincenzo Estremo e Débora Delmar

 

 

Immagini mostra