Ivana Spinelli_Contropelo

A cura di Claudio Musso
Opening Artnight 25.01.2020
23.01.2020 > 28.03.2020

«Sulle tracce dell’archeomitologia, segni ancestrali si muovono, si spostano, si sottraggono. Scivolano dalla decorazione, dove ci si aspetterebbe di vederli, al linguaggio. Rivendicando uno spazio inconscio, storico e visivo»

Contropelo è la seconda personale di Ivana Spinelli negli spazi di GALLLERIAPIU. La mostra si inserisce nel progetto Zig Zag Protofilosofia, percorso di ricerca intorno al “linguaggio della Dea” che raccoglie gli studi dell’archeologa e linguista lituana Marija Gimbutas. Sulla traccia dei precedenti Global Pin-Up (2012) e Minimum (2015-ongoing), anche in Zig Zag Protofilosofia ad un periodo di studio, analisi e approfondimento del tema fa seguito una restituzione plurima che include performance, scultura, oggetto e libro d’artista.

Contropelo si configura come uno spazio di attenzione in cui oggetti scultorei mobili, e sacche contenitori si propongono di far riemergere un sistema di valori e di segni che non smettono di abitare il nostro inconscio, portando nel presente l’eco della società Gilanica diffusa nel neolitico in tutta l’Antica Europa, una civiltà egualitaria matrilineare e pacifica per più di 3.500 anni. Prima che si affermasse il sistema sociale e il pensiero filosofico su cui fondiamo la nostra immagine del mondo. Una proto-filosofia. Per pettinare la storia contropelo.(Martino Doni)
Ivana Spinelli si appropria mediante la (ri)scrittura e la (ri)progettazione di un linguaggio arcaico e futuribile allo stesso tempo, fatto di figure semplici e di tratti iconici che provvede a diffondere in molteplici canali: dalla stampa su tessuto alle forme lignee, dall’inchiostro su carta alla APP per smartphone.

La mostra è curata da Claudio Musso, insieme al suo contributo teorico si uniscono gli approfondimenti di Elisa Del Prete e Cecilia Canziani. L’intero apparato critico sarà diffuso attraverso la piattaforma online Droste Effect.

Timeline approfondimenti:
22.01 Bulletin 1 – Narrative Portfolio di Elisa Del Prete
19.02 Bulletin 2 – Curatorial Text di Claudio Musso
21.03 Bulletin 3 – non-academic paper di Cecilia Canziani

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Ivana Spinelli ( Ascoli Piceno, 1972) è una artista italiana, dal 2012 docente di scultura all’Accademia di Belle Arti. Vive e lavora tra Berlino e Bologna. La sua pratica ventennale analizza principalmente le relazioni tra corpo e linguaggio, che definendosi a vicenda hanno la capacità di spostare continuamente i limiti del percepito e della realtà. Nelle sue opere si mette in scena la dimensione sociale e politica delle relazioni personali, il conflitto perenne dove alla normatività del linguaggio legislativo, ma anche dei brand e dei social, corrisponde una vitalità che reagisce attraverso la protesta e la riappropriazione , più o meno silenziosa, del mondo. Definizioni stringenti come clandestino, femminile, terrorista, vegetale, minimo vengono aperte da azioni come cucire, indossare, tradurre, dare voce, spesso partecipate in performance e workshop. Tra le mostre personali e collettive in spazi privati e musei pubblici in Italia e all’estero: Scrivere Disegnando When Language Seeks Its Other, Centre d’Art Contemporain Genève, Zig Zag Protofilosofia, Una Vetrina, Roma; performance Minimum:Voci, Museo Barracco, Roma; Minimum, GALLLERIAPIU, Bologna; 5th Mediations Biennale, National Museum di Poznań, Polonia;  Dodici Stanze, Museo CIAC, Genazzano, Roma; Il sangue delle donne, Casa Internazionale delle Donne, Roma; Exploring Resilience, Mila Kunstgalerie, Berlino; Progetto Italiano n.3 – “Avere fame di vento”, The Workbench, Milano; Topophilias, Kreuzberg Pavillon, Berlino; Baustelle, BeoProject, Belgrado; Art Goes City, Postaja Raumau, Slovenj Gradec; Loverrs/Fuckerrs, OltreDimore, Bologna; Embedded art, Akademie der Künste di Berlino; Global Sisters, Italian Academy di New York. Il suo lavoro è analizzato in numerosi saggi e cataloghi tra i quali Das Image des Terrorismus im Kunstsytstem, Sebastian Baden (Edition Metzel, Munchen (De)2018), Clothing as a symbol of identity, Irfan Hosic (Grandska Galerie (Bh), The Aesthetics of Terror, Manon Slome e Joshua Simon (Charta, 2009);  Caos #2, Raffaele Gavarro(San Servolo, 2010);  Global Fight Club, Matthias Reichelt (Distillery, 2011). Tra le sue pubblicazioni: Global Sisters – The Contradictions of Love (Revolver Books, Berlino 2012) e il libro d’artista Minimum (2017).

Immagini mostra