FAKE MARBLE DOESN’T CRY

13.04.2019 > 15.06.2019

a cura di Lisa Andreani

Furlani-Gobbi
Matteo Cremonesi

Fake marble doesn’t cry è un progetto espositivo e insieme un volo pindarico che unisce due momenti storici e architettonici lontani tra loro. L’architettura e scultura romanica e i modelli d’arredo domestico attuali convergono su una serie di coincidenze, non tanto stilistico-formali quanto teorico-strutturali, che ci concedono l’apertura di una riflessione sulla dimensione renotopica del Total Living. Le nostre case, infatti, sono oggi oasi in cui lasciar vivere un’utopia a stretto uso del presente, luoghi in cui, almeno così recita il catalogo IKEA, fare spazio alla tua voglia di cambiare.

Il legante tra entrambe le dimensioni affrontate è dato da una logica strutturale comune che si basa sul ripensamento e utilizzo dell’espressione latina ex uno lapide, formula che rimarca l’abilità delle maestranze a far apparire l’oggetto scultoreo come originato da un unico pezzo di marmo. Il concetto si estende alla contemporaneità nella produzione di spazi abitativi senza soluzione di continuità, dove il passaggio dalle pareti ai singoli mobili fino agli oggetti di arredo e design è inavvertito. Gli elementi strutturali vengono apparentemente celati e il mobilio diviene un prolungamento aggettante delle mura.

L’analisi proposta dello spazio narrativo ed espositivo viene elaborata nelle ricerche degli artisti Furlani-Gobbi e Matteo Cremonesi trasformando le sale di GALLLERIAPIÙ in mondi a contenuto variabile, paesaggi interconnessi in cui tutto ciò che appartiene al nostro quotidiano si sviluppa e si muove secondo etichette e definizioni prodotte dai brand. Mise en scène di un capitale di appeal, sensuale e apparentemente neutrale (o total white).

Il duo Furlani-Gobbi prosegue per questa occasione una riflessione sul display iniziata durante l’ultimo progetto esposto al Parco Arte Vivente (Torino) per il festival Teatrum Botanicum. Gli artisti, la cui ricerca si concentra sulla relazione tra esplorazione, dominazione e natura, procede nella costruzione della propria personale collezione, la “Sammlung”. Marcatamente eterogenea poiché arricchita da ogni progetto, essa si autorganizza grazie allo sguardo degli autori e dei fruitori. In Fake marble doesn’t cry l’estetica formale messa in atto da grandi brand viene fatta convivere da Furlani-Gobbi con la figura solida e immobile di un leone stiloforo, elemento simbolico di supporto delle mura della chiesa romanica. Il valore dell’esponibilità del forniture display creato dagli artisti diviene funzionale alla narrazione che ingloba, in un unico discorso, installazioni, video e tessuti. La radicalità dei lavori si racchiude nel loro essere vicini ad oggetti di design, utilizzabili e fruibili.

I lavori di Matteo Cremonesi completano la narrazione iniziata da Furlani-Gobbi avvicinandoci all’orizzonte visivo medievale e contemporaneamente a quello attuale. Le fotografie e gli accostamenti fotografici che l’artista ci presenta tratteggiano le forme estetiche di oggetti e prodotti che reclamano la propria sensualità e un bisogno di attenzione marcatamente sociale, di status symbol. Le forme apparentemente delicate e melanconiche di una fotocopiatrice racchiudono il “logo” di un ritorno a un’estetica quasi analitica.
Quando nella stessa cornice quest’ultima immagine si unisce all’architettura medievale e romanica, la comune dimensione strutturale si rende esplicita.

#renotopia #totalliving #totalwhite #usablepast #romanicovsikea #storytelling #fakeartigianato #smarthome #visualculture

Fake marble doesn’t cry è affiancato da un corredo espositivo composto da approfondimenti, talks e presentazioni di pubblicazioni che avranno luogo nel mese di maggio:

◆16 maggio h 18.30 Presso GALLLERIAPIU
Talk e presentazione della pubblicazione della mostra con Pippo Ciorra & Lisa Andreani
On the Uses and Disadvantages of Architecture for History
Ribaltando il modello d’insegnamento attuale che studia l’architettura come singolo elemento di piani formali appiattendone l’approfondimento sul momento storico in cui gli edifici si collocano il talk rifletter su come le correnti architettoniche possano essere il punto primo da cui partire per leggere la storia evidenziando in questo modo come l’urbanistica si strettamente legata a decisioni politiche e sociali.

◆24 maggio h 19.00 Presso Libreria MODO
con Valerio Mattioli e
Tommaso Guariento
Nuovo medioevo e architetture accelerazioniste
Valerio Mattioli e Tommaso Guariento converseranno sulla metafora politica e digitale di un possibile ritorno al Medioevo e a un neo-feudalesimo. Il talk affronterà le estensioni di queste visioni filosofiche alla ampia diffusione delle estetiche accelerazioniste caratterizzate da un forte recupero di stili new gothic e neoclassici, sulla scorta dei volumi “Futurabilità” di Franco Bifo Berardi, “Tra le ceneri di questo pianeta” di Eugene Thacker, “Inventare il futuro” di Nick Srnicek e Alex Williams, e dell’ imminente “Nuova era oscura” di James Bridle.

◆30 maggio h 18.30 Presso il Mambo
Talk con Parasite 2.0, Simona Malvezzi (Kuehn Malvezzi) e Lisa Andreani 

New Domestic Landscape, riflessioni su utopie del presente
A partire da una riflessione sul concetto di Renotopia formulato nel 2015 dal sociologo australiano Mckenzie Wark, il talk approfondisce la dimensione contemporanea dello spazio domestico.
La conversazione attraversa insieme a Parasite 2.0 il progetto Redrawing the theory | Redrawing the house realizzato all’interno degli spazi di Villa Vertua, Masolo, fino ad analizzare con Simona Malvezzi i possibili punti di contatto tra exhibition design, forniture display e invisible architecture.

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Marco Furlani (Trento, 1983) e Jonathan Gobbi (Piacenza, 1983) hanno studiato all’accademia di Belle arti di Bologna e collaborano da diversi anni. Insieme hanno partecipato a: Teatrum Botanicum 2018, PAV (Torino); Situation #27 Vanishing, Fotomuseum Winterthur (Svizzera); ISEA 2015, Zayed University (Emirati Arabi); My Ideal City, IUAV (Venezia). Sono stati ospitati a VIR-ViaFarini InResidence 2017 (Milano) e parteciperanno al programma di residenza 2019 di Cripta747 (Torino).

Matteo Cremonesi (Milano 1986). Ha studiato all’Accademia di Brera (Milano). I suoi lavori sono stati esposti: Still Gallery (Anversa); Festival Internacional de Artes Gráfcas, (San Paolo); Galleria Miheličeva, 15 ° Festival Art Stays- Ptuj, (Slovenien); Firma del libro pubblicata su Ofprint London e Photo London – Tate Modern, Bankside, Londra; Docva, Fondazione Hangar Bicocca e Nowhere Gallery (Milano); Family Business (New York); The Orange (Seoul); Museum of Art (Tel Aviv); Galleria Jarach (Venezia). Matteo Cremonesi è Deputy Director presso Phroom magazine e Co Founder / Art Director presso Office Project Room. Vive e lavora tra Milano e il Trentino Alto Adige.

Lisa Andreani (Verona, 1993) critico d’arte e curatore indipendente. Laureata in Arti Visive e Moda presso l’Università IUAV di Venezia, collabora come archivista all’interno dell’Archivio Salvo. Ha frequentato CAMPO17 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. È project manager di REPLICA e assistente alla produzione di Luca Vitone per il progetto supportato dall’Italian Council. Ha pubblicato articoli e recensioni per Arte e Critica, ATPdiary, Droste Effect e KABUL magazine. Tra le ultime mostre che ha curato e co-curato: OROSCOPIO – SUMMERTIME The heaven is on fire (open enterprise for future markets), Radio show OCWR GALLLERIAPIÙ, Bologna; IN/ACTION, Museo Santa Maria della Scala, Siena; ARACATACA, Spazio Buonasera, Torino; The Bubble Boy (Needs a Hug) – Riccardo Previdi, Quartz Studio, Torino; OROSCOPIO Spring homages the moon, GALLLERIAPIÙ, Bologna; Lo spazio non è blu e gli uccelli non ci volano dentro – Francesco Snote, Edicola Radetzky, Milano.

 

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Immagini della mostra